Distante circa 35km da Cremona, 32km da Brescia, 34km da Bergamo e 59 km da Milano oggi ci troviamo a Soncino, aggiunto nel luglio 2018 nel Club dei Borghi più Belli d'Italia.
Già intorno all'anno Mille, il borgo venne fortificato, ma è verso la fine del XV secolo che trova la sua più forte connotazione.
La sua posizione vicino al fiume Oglio ne faceva un importante stazione lungo la strada che da Laus Pompeia (l'attuale Lodi Vecchio) conduceva a Brixia (Brescia), mentre nell'alto Medioevo si andava affermando anche l'attraversamento in verticale, costituito dall'asta Cremona – Bergamo.
Con lo stabilirsi della signoria sforzesca, avvenuta nel 1450, Soncino passò sotto al Ducato di Milano, assicurandosi così un periodo di pace e prosperità, fino al 1535 con la morte dell’ultimo Sforza.
Da qui Soncino venne inglobato nell’Impero e vide la nascita di quel grandioso complesso artistico che è la chiesa di S.Maria delle Grazie, di cui ve ne parlerò più tardi.
Il borgo venne dominato prima dagli austriaci, poi da Napoleone e infine il 14 giugno 1859 entrò a far parte del Regno d'Italia. L'Ultimo Marchese di Soncino morì 10 anni dopo e passò la rocca sotto il comune che segnò l'avvio dei tempi moderni.
Soncino, come detto prima, era una fortezza del Ducato di Milano ed è tutt'ora circondato da possenti mura di mattoni caratterizzate da 4 porte d'ingresso. Mura che sono state protagoniste di alcune scene di un film che ha vinto ben due Oscar, Ladyhawke.
Ma cosa vedere in questa cittadina?
Il castello di Soncino: uno delle più tipiche rocche lombarde dell'area del cremonese, eretto tra il 1473 e il 1475 ha avuto un ruolo fondamentale nella difesa dell'area sino al 1536, Pace di Lodi, quando la Repubblica di Venezia lo cedette al Ducato di Milano.
Il castello si presenta come un imponente complesso difensivo, circondato da un ampio fossato e difeso ad ogni angolo dalle possenti torri, di cui una cilindrica.
L’interno presenta ancora alcune tracce degli affreschi che furono fatti realizzare dai proprietari. Entrando si trova il primo cortile, il Rivellino, che costruiva uno sbarramento fortificato con due uscite, una verso il borgo e una verso la campagna. L'ingresso alla Rocca era garantito da due ponti levatoi. Il cortile principale era circondato da 4 torri. All'interno del castello c'è la sede del museo civico archeologico aquaria?. Nel museo si trovano reperti dalla preistoria fino 1700.
Il museo della Stampa – Casa degli stampatori: la famiglia ebraica da Spira proveniente dalla Germania dopo aver intrapreso l'attività di prestatori di denaro, diede vita alla prima stamperia di Soncino rifacendosi alla nuova tecnica di stampa a caratteri mobili di Gutemberg.
Nel 1483 stamparono il loro primo libro e cinque anni dopo la prima Bibbia ebraica completa; la loro attività continuò per secoli in giro per l'Oriente dato che a Soncino venne abolita la formazione di comunità ebraiche. Produssero anche la prima Bibbia di Berlino, in formato tascabile.
Grazie alla Pro Loco alla fine degli anni '80 nasce questo museo interamente dedicato alla famiglia Soncino, dove troverete macchine da stampa ancora funzionati e dove potrete farvi stampare su un foglio di pergamena la prima pagina della Bibbia ebraica e farvi spiegare la procedura passo per passo.
Pieve di S. Maria Assunta: caratterizzata dal suo soffitto blu, è la chiesa più importante del borgo, fondata nel XII sec. fu una delle prime chiese della diocesi di Cremona. La prima fondazione risale al V secolo e intorno al 1800 si costruì la cupola ottagonale che vediamo tutt'ora. L'interno si presenta in forme grandiose con uno stile neobizantino.
Una serie di Santi si trovano lungo la navata le cui volte sono dipinte con un cielo blu stellato fino alla grande cupola preceduta dalla rappresentazione dei Santi della Chiesa cremonese e lombarda e accompagnata dai santi protettori di Soncino.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie: la chiesa sorge fuori dalla città su un’ antica strada che collega Bergamo a Cremona. La costruzione della chiesa si deve ai frati carmelitani a partire dal 1500. La chiesa ha una semplice facciata con una porta sormontata da un gruppo scultoreo. L'interno presenta una navata unica con una volta a botte fiancheggiata da 10 cappelle. Il vasto ciclo di affreschi che ricopre l'interno, è opera di G. Francesco Scanzi, di Giulio Campi e di Francesco e di Bernardino Carminati che ridipinsero la chiesa sotto ordine del duca Francesco II Sforza.