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Immagine del redattoreIlaria Scotti

La Cattedrale Vegetale di Lodi

Aggiornamento: 27 mag 2020


Al mio arrivo a Lodi non sapevo dell'esistenza di quest'opera. Appena arrivata al cartello della città, ad un semaforo, mi sono trovata questo cartello informativo turistico “Cattedrale Vegetale”. All'incrocio successivo un altro.

Dopo il mio giro in città ho deciso di fare una camminata sulle sponde del fiume Adda che attraversa Lodi ed incuriosita dai precedenti cartelli sono andata sulle tracce di questa “cattedrale vegetale”.

Quella che sorge a Lodi è una incredibile opera realizzata interamente con elementi naturali. L'opera è una celebrazione al suo creatore, Giuliano Mauri. Scomparso nel 2009, nel corso della sua carriera ha realizzato questo tipo di architetture vegetali con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi.

Quella di Lodi può definirsi il suo testamento artistico. Per realizzarla ci sono voluti 108 colonne di legno dal diametro di 1,20m ciascuna – alta 18m, lunga 72m e larga 22,48m poste sopra un terreno di oltre 1600 mq; ogni colonna contiene al suo interno una quercia che crescerà in altezza al suo interno.

La realizzazione della Cattedrale Vegetale, rappresenta per Lodi, l’occasione per mischiare il paesaggio urbano con quello naturalistico presente grazie al fiume Adda, valorizzando e promuovendo il rapporto con la natura che è l'elemento principale delle opere di Mauri.

La cattedrale è stata inaugurata nell'aprile del 2017 e per la “costruzione” c'è voluto un anno circa. Potete trovare altre opere gemelle in provincia di Trento ad Arte Sella (Borgo Valsugana), opera installata nel 2001 e in provincia di Bergamo nel parco delle Orobie, presente dal 2009.

“La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto.” (Giuliano Mauri).

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