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  • Immagine del redattoreIlaria Scotti

Il Parco Di Monza

Aggiornamento: 14 mag 2020


Oltre ai luoghi lungo il fiume Adda, in Brianza abbiamo un polmone verde spettacolare: il parco di Monza, luogo di lunghe passeggiate la domenica, di un picnic in compagnia di amici, di una partita a calcio nel prato o di una tintarella di inizio estate.

Il Parco di Monza è stato inaugurato nel settembre 1805 per volontà dell'imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. La costruzione iniziò nel 1806, per volere del viceré Eugenio di Beauharnais sui terreni a nord della Villa e dei Giardini Reali, voluti da Maria Teresa d'Austria nel 1777.

Da un documento epistolare la madre Giuseppina Bonaparte chiese al figlio Eugenio di costruire un parco più grande di quello di Versailles. Il desiderio venne esaudito: infatti mentre Versailles occupa un area di 250 ettari, il Parco di Monza sarà di ben 700 ettari. Intorno al 1808 il Parco di Monza diventa così il più esteso parco cintato d'Europa, con un muro di recinzione lungo 14 km. All'interno della cinta muraria furono compresi campi agricoli, strade, cascine, ville e giardini preesistenti e ora facenti tutti parte del complesso, quasi un compendio del territorio agricolo lombardo.

Il significato di tale operazione era soprattutto politico: infatti la costruzione di un parco come Versailles avrebbe provocato malcontento nella popolazione locale, mentre il Parco di Monza, mantenuto a tenuta agricola, con le serre botaniche, gli orti e i frutteti, venne in parte giustificato.

Esistono tre ingressi principali al parco: viale Cesare Battisti a Monza, via S. Stefano a Vedano al Lambro via Farina a Villasanta.

Una delle porte più visibili è la Villa Reale, un grande palazzo in stile neoclassico realizzato e usato come residenza privata dai reali austriaci, successivamente diventato Palazzo Reale con il Regno d'Italia Napoleonico e mantenuto in tale funzione dalla monarchia Italiana dei Savoia, ultimi Reali ad utilizzarlo.

Attualmente ospita mostre, esposizioni e in un'ala anche il Liceo artistico di Monza. Percorrendo il cortile caratterizzato da un immensa fontana e successivamente il corridoio al pian terreno all'interno della villa, si accede direttamente al verde parco di Monza.

I Giardini reali, realizzati a fine Settecento, costituiscono uno dei primi esempi di giardino “all’inglese” del Nord Italia, con arredi storici ed essenze di pregio: si estendono in un’area di 40 ettari attorno alla Villa Reale. Dietro al Serrone, che delimita il giardino geometrico attualmente dedicato al roseto, si accede all’area sistemata secondo lo stile “all’inglese”, caratterizzata da una natura lasciata alla spontaneità.

Seguendo i sentieri tra la ricca vegetazione arborea e arbustiva si raggiunge il laghetto, con il tempietto classico sullo sfondo. Dalle sponde si possono ammirare le fronde degli alberi che si specchiano sull’acqua, con la grotta e la statua di Nettuno, oppure attraversare il cosiddetto “giardino roccioso” per scendere verso il grande prato centrale, ammirando la cascata d’acqua e il piccolo ruscello dal percorso tortuoso tra la vegetazione, che qui si fa più diradata.

La storia del Parco di Monza, la sua longevità, ha fatto sì che si stratificassero miti e leggende legati agli edifici e agli alberi più vecchi. Il sentiero degli gnomi è un percorso adatto ai bambini dai 3 anni e agli adulti non cresciuti. Varcando il grande cancello della Porta di Monza i più esperti giovani visitatori sanno che si entra in un mondo magico popolato di misteriosi esseri fatati.

Il momento migliore per un incontro ravvicinato si sa, è il crepuscolo. Proseguite e lasciate alla spalle la vita quotidiana, qui si vive solo di fantasia e della bellezza della natura. Proseguite fino al primo incrocio, qui troverete la cascina Cavriga, voltate a sinistra e incamminatevi nel bosco magico.

Dopo pochi metri farà capolino, tra i cespugli di sambuco, arbusto caro alle streghe, un grande faggio. Sotto questo grande albero si racconta, avvengano le sfrenate feste delle fate del parco. In alcuni periodi dell’anno, specialmente in autunno, è possibile anche vedere i cerchi di funghi detti “cerchi delle fate”.

Dal cortile della Cascina Bastia è possibile entrare nei giardini della Villa Reale. Ed ecco apparire il laghetto dei Giardini Reali luogo prediletto dalle Ondine, esseri simili alle fate e legate all’acqua. La Torretta ospita il fantasma di un’antica dama dalla chioma lunga e fluente. Il suo nome era Poesia. Si narra infine che la notte del 24 giugno sia possibile avvertire il suo canto nei pressi del Tempietto.

Ritornando verso la Villa Reale si è circondati da antichi alberi immensi, talmente vecchi da conoscere generazioni di gnomi. Il giro in questo mondo fatato si conclude, ma voi continuate a immaginarlo e vi invito a visitare personalmente il parco ed immedesimarvi nella fiaba.

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