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Immagine del redattoreIlaria Scotti

La Dotta, la Rossa, la Grassa: Bologna

Aggiornamento: 12 mag 2020


Bologna, capoluogo dell'Emilia Romagna, ha sempre avuto il suo fascino ai miei occhi. Annualmente era la mia tappa fissa per il Cosmoprof, evento che si tiene in zona fiera. Non mi ero mai soffermata nel centro città se non per uscire dalla stazione e andare in fiera. È stata una dolce scoperta tornarci dopo quasi un anno.

Ma iniziamo il giro di questa città, o come la chiamano in molti, la metropoli emiliana.

Se arrivate in macchina vi consiglio di non entrare nell'area ZTL e di parcheggiare in uno dei tanti parcheggi magari in uno dei posti di fortuna non a pagamento, anche se fuori dal centro, vi godrete una camminata tra i portici della città prima di raggiungere il tanto aspettato centro. Se arrivate col treno, Bologna è piena di pullman che vi portano ovunque. Scegliete la vostra prima destinazione e fatevi portare.

La mia prima fermata è la famosa basilica di San Petronio: è la decima chiesa al mondo più grande per volume, sesta più grande D'Europa e la quarta più grande D'Italia.

Domina la Piazza Maggiore ed è dedicata al patrono della città.

Lo sapevate che nel 1530 la Basilica godette di un momento di grande notorietà? Fu scelta da Carlo V come sede per l'incoronazione dell'imperatore del Sacro Romano impero da parte di Clemente VII il 24 febbraio di quell'anno.

La prima pietra per la costruzione di questa cattedrale è stata posata alla fine del 1300, all'epoca Bologna era la terza città più grande e famosa d'Italia dopo Milano e Firenze e non poteva stare indietro rispetto a loro che avevano già iniziato la costruzione delle loro grandi cattedrali, che sarebbero diventate da lì a poco il simbolo della città. Costruita in stile gotico, la facciata è incompiuta, non per carenza di fondi, ma perché rischiava di oscurare la Basilica di San Pietro a Roma.

All'interno della Basilica, oltre le bellissime cappelle affrescate, ci sono le vetrate colorate e splendenti marmi ed ultima, ma non meno importante, la meridiana di San Petronio che è la più lunga del mondo (lunga 67,72 metri, con il foro di luce a 27 metri dal suolo e con distanza fra i solstizi di 56metri); la sua lunghezza corrisponde alla seicentomillesima parte del meridiano terrestre.

La chiesa si trova in Piazza Maggiore ed oltre alla Basilica si può trovare il Palazzo del Podestà, Palazzo Comunale e Palazzo Banchi.

Il più antico è il palazzo del Podestà con il suo antico orologio nella torre dell'Arengo, che chiamava i cittadini a raccogliersi.

Dovete sapere che ogni volta che ritorno in un posto o ne visito uno nuovo, una struttura a cui tengo molto far visita è chiusa o in ristrutturazione. In questo caso a Bologna, la Torre degli Asinelli, quella della Garisenda e la fontana del Nettuno, erano bellamente impacchettate. Ma non importa, tornerò per ammirare questi luoghi simbolo della città ed ammirare Bologna dall'alto.

La Fontana del Nettuno è uno dei simboli della città seguita ovviamente dalle torri di Bologna.

Le torri dominano la città e si possono vedere da molto lontano. Starci sotto è spettacolare e si nota quanto siano storte. Sono situate all'incrocio tra le vie che portavano alle cinque porte dell'antica cerchia di mura "dei torresotti" e i nomi di Asinelli (la maggiore) e Garisenda (la minore) derivano dalle famiglie a cui tradizionalmente se ne attribuisce la costruzione, fra il 1109 ed il 1119.

La torre Garisenda è citata nell'Inferno della Divina Commedia e in un verso Dante descrive appunto l'illusione ottica che stia per cadere e alla base della torre si trova appunto questa iscrizione “Qual pare a riguardar la Garisenda sotto il chinato, quando un nuvol vada sovr' essa sì, che ella incontro penda; tal parve Anteo a me che stava a bada di vederlo chinare, e fu tal ora ch' i' avrei voluto ir per altra strada.”

Ma lo sapete perchè a Bologna ci sono i portici? Quando fu creata, l'università di Bologna riscontrò molto successo ma non c'era abbastanza posto per accogliere tutti gli universitari. Gli abitanti per aiutarli chiusero i balconi delle proprie case creando delle verande ma capite anche voi che per 3-5 anni gli studenti non potevano vivere sul balcone. Cosi si è pensato di costruire un’ulteriore stanza verso l’esterno. Ecco come nascono i portici.

A Bologna sono stati attribuiti 3 appellativi: La Dotta, la Rossa, la Grassa.

La Dotta perchè proprio in città è presente una delle più antiche e rinomate università d'Italia. La Rossa perchè proprio dalle torri e da qualunque altro punto panoramico come una mansarda di una casa in centro, è possibile vedere un infinità di tetti rossi che tengono vivo il ricordo del periodo medioevale nella città e infine Bologna la Grassa per la cucina, per la gustosa e sublime gastronomia che in questa città si trova: tagliatelle, lasagne, la mortadella..

Per concludere la giornata a Bologna vi consiglio di ammirarla da molto più in alto che dalle torri: vi consiglio di andare al santuario di San Luca e buona visione.

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