Avete presente quei castelli super sfarzosi dove si leggono storie di regine che navigavano nell’ oro, ogni minimo dettaglio curato con dimore da sogno? Ecco, questo è il castello sbagliato se volete vedere una cosa simile. Quindi a voi la scelta se continuare a leggere o andarvene e aspettare che vi racconti di altri castelli.
Il Castel Savoia a Gressoney Saint-Jean è stata la dimora estiva voluta dalla regina Margherita di Savoia e da Umberto I, suo marito nonché Re d’Italia. Il volere della regina per la costruzione di questo castello è nato quando, ospite dei baroni Beck Peccoz, vide che questo posto era (e come fare a darle torto), una meraviglia. Ha cosi voluto farsi costruire alla fine del 1800 questo castello proprio davanti ad una località chiamata Belvedere, ai piedi del Colle della Ranzola.
Appena arrivata mi sono ritrovata circondata da un immenso bosco, d’altronde cosa posso trovare in queste zone se non boschi, montagne, fiori, colline e verde?.
Un cancello tutto in legno mi accoglie per questo sentiero fino a quando tra i pini scorgo una punta di una torretta del castello e piano piano il castello si mostra a me, sotto il sole di una giornata soleggiata (e doveva piovere tutto il giorno, grazie tempo per avermi graziata).
Il castello si trova sopra ad una collinetta e ai piedi dello stesso c’è questa bellissima costruzione in cui si trova un giardino pieno di fiori di ogni genere provenienti da ogni parte del mondo e aspettando l’inizio della visita guidata mi sono divertita a leggere i nomi più strani.
Appena entrati nel castello non si può non notare il profumo di legno antico che si sente: dai pavimenti, ai mobili, alle porte, alla meravigliosa scala.. tutto in legno e questo profumo ti fa tornare indietro di circa 200 anni e mi sono immedesimata nella vita della Regina al castello. Appena si entra si nota come un unico open space: sala dei ricevimenti, salottini vari, biliardo al centro della stanza e tante vetrate che danno sulla magnifica vallata.
Qua e là si vedono sui camini e sui soffitti gli stemmi dei Savoia e un ‘’Sempre Avanti’’, motto della famiglia. Poi si arriva fino alla magnifica doppia scala che ho sognato di scendere con un bellissimo vestito da principessa (sembra la scala del film de "La Bella e la Bestia", mancava solo Lumiere che cantava e sarebbe stato perfetto).
Una zona che mi ha molto colpito è stata l’area ovest della casa: una veranda sempre soleggiata che si affaccia sul Monte Rosa dove la regina con le altre dame o la servitù, passavano le giornate o il pomeriggio bevendo tè. Io l’ho personalmente chiamata sala del Gossip perché con queste seggioline e tavolini sembra una sala dove si spettegolava sulle altre dame di corte se non di altre principesse di altri Regni.
I piani superiori sono raggiungibili da una scala secondaria, non dalla bellissima scala de "La Bella e la Bestia" (sfortunatamente) e si arriva ad un elegante salone circondato da grifoni e aquile, sormontato dal soffitto con scritto ‘’Hic manebimus optime’’. Passando da un piccolo corridoio si raggiungono gli appartamenti reali tra cui la camera della regina Margherita che aveva tutto quello che una regina aveva bisogno: dal letto, al caminetto col divanetto, all’ angolo trucco e parrucco e una meravigliosa vista su tutta la vallata e sul Monte Rosa, sempre innevato. Proseguendo dalla stanza della Regina, la guida mi ha portato in due stanzette sempre ai piani superiori dove sono state collocate foto scattate all’ epoca dell’apertura dei lavori, alla posa del primo mattone del castello, alle scampagnate della Regina giù per il paese o per i monti.. perché si, alla Regina Margherita piacevano le lunghe camminate nei boschi, alla scoperta di luoghi nuovi immersi nel verde. Un po’ come me insomma.
Uscendo dal castello non smetto di guardare il magnifico panorama e approfitto per immedesimarmi nei panni della Regina durante le sue escursioni nei boschi circostanti. Una decina di mucche pascolano ai piedi del castello e delle api prendono il nettare dai fiori che circondano la lavanderia reale all’esterno del castello. Così si conclude il viaggio in uno dei mie castelli in Valle D'Aosta. Pronti per il secondo castello?