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Immagine del redattoreIlaria Scotti

Quel Ramo del Lago di Como: Lecco

Aggiornamento: 4 mag 2020

“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera,formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune. Per un buon pezzo, la costa sale con un pendii lento e continuo; poi si rompe in poggi e in valloncelli, in erte e in ispianate,secondo l’ossatura de’ due monti, e il lavoro dell’acque. Il lembo estremo, tagliato dalle foci de’ torrenti, è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vigne, sparse di terre, di ville, di casali; in qualche parte boschi, che si prolungano su per la montagna.”

Oggi sono in versione "Lilly letteraria" per parlavi di quella cittadina dove vengono narrate alcune parti del romanzo "I Promessi Sposi" come avrete ben capito, è dove l’autore ha vissuto la sua adolescenza. Lecco è la prima città che arrivando da casa mia si affaccia sul lago di Lecco o meglio noto come lago di Como. Ci si può arrivare tranquillamente in macchina lasciandola in uno dei parcheggi della città o più comodamente in treno. A dominare la scena prima di ogni monumento o edificio storico è il lago. Sullo sfondo del lago si possono vedere la Grigna e la cresta del Resegone con i corni di Canzo. Il lungo lago è bello in ogni momento, dal tramonto all’alba durante un pomeriggio primaverile per respirare quell’aria che ti fa rivivere i momenti belli dell’estate appena trascorsa proprio sulle sponde del lago. Momento nostalgia finito, iniziamo il giro di questa piccola cittadina che si gira a piedi. Partiamo dal patrono di questa città, San Nicolò da Bari a cui è dedica la chiesa e cattedrale principale della città.



Preceduta da un vasto sagrato si arriva davanti a questa chiesa che sorge sui resti dell’antica cinta muraria. Venne scelto San Nicolò come patrono perché protegge i naviganti e i barcaioli. In corrispondenza alla chiesa troviamo uno dei campanili più alti d’Italia nonché punto di riferimento della città. È anche detto “Il Matitone” per la sua punta che richiama una matita gigante. È possibile salire sul campanile su prenotazione e ammirare la città e il lago dall’alto.

Proseguendo verso il centro si arriva a Piazza XX Settembre dove inizia la via con ristoranti e negozi. Questa piazza era l’antico centro storico e simbolico del borgo, chiamata anche piazza del mercato. Sulla piazza si affaccia il castello che fu sede della guarnigione prima visconteo - sforzesca e poi spagnola. Non è un vero e proprio castello, si vede solo la torre tra un negozio e un ristorante ma è comunque caratteristico; l’antico mischiato con cose attuali come negozi di shopping e piccoli pub.

Proseguendo per le vie del centro raggiungo piazza Garibaldi con una statua di quest’ultimo e il teatro della società sullo sfondo. Questo teatro, dati i suoi accorgimenti acustici che gli sono stati apportati e gli interni eleganti, viene quasi paragonato alla scala di Milano.


Se vi trovate a Lecco nel pomeriggio non potete non andare ad assaporare il buonissimo gelato della Gelateria d’Autore sul lungolago dove ho provato il mio buonissimo gelato alla menta bianca 😍


Pausa abbuffata terminata, camminata lungolago alla scoperta della natura e di un monumento, dedicato ad Antonio Stoppani, geologo, paleontologo italiano nato proprio a Lecco. Inizialmente si trovava nei giardini lungolago poi con l’apertura della nuova strada il monumento è stato spostato. La statua rappresenta lo scienziato in un momento di riflessione ed è circondata da questa struttura in mattoni rossi che, con le montagne lecchesi sullo sfondo, è molto caratteristica.


Sempre lungo il lago si trova una zona con un parchetto e uno spiazzo che si affaccia sul lago e dove si può trovare il monumento ai caduti costruito da Giannino Castiglioni autore anche della porta del Duomo di Milano e diversi interventi scultorei militari come Caporetto e Redipuglia.

Ho passato molti pomeriggi sia d’inverno che d’estate a Lecco e nelle piccole spiagge lungo il lago ed è sempre bello ammirare tramonti che ti lasciano senza fiato.

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