Questa pagina di blog tratta proprio di una vera e propria pagina di diario, di un tempo lontano, quando ero davvero piccola e la mia passione dei viaggi era comunque più grande di me; ho poche foto, ma tanta memoria, posti che mi sono rimasti nel cuore e dove vorrei davvero tanto tornare.
Nel lontano 2009, ai tempi ero tredicenne, con la scuola decidemmo di visitare l’Andalusia. Non una città ma ben due, le due principali: Granada e Siviglia. È da qui forse che mi è nata l’idea di inserire due città o Stati all’interno di una sola vacanza, anche mini.
La cosa bella per me era partire, uscire dall’Italia, dopo tanto tempo. La cosa meno bella forse, è stata che per due città saremmo stati in viaggio solo 3 giorni, il che vuol dire un giorno solo per ogni città.
Gennaio molto nevoso in Italia ed eravamo super felici in caso ci sarebbe piaciuto rimanere in giro per l'Europa se avessero chiuso l'aeroporto. L’arrivo a Granada è stato bellissimo: gennaio inoltrato, 25 gradi, una meraviglia.
Appena arrivati a Granada e lasciati i bagagli in hotel, abbiamo fatto una prima perlustrazione nella zona del centro città. Avendo l’hotel vicino alla cattedrale abbiamo iniziato il nostro percorso di visita con la stessa. La Cattedrale di Granada, anche chiamata ‘’Cattedrale Metropolitana dell'Incarnazione’’ è un complesso che comprende la Cappella Reale, Mausoleo dei Re cattolici e la Cattedrale stessa; è una delle maggiori opere in stile rinascimentale spagnolo. Intorno al 1500 la Cattedrale venne costruita sulle rovine della vecchia Moschea Nasride.
Già dall'entrata si intuisce l'imponenza della sua architettura e l'impressione viene rafforzata quando ci si entra. L'altare è riccamente adornato con oro e ogni genere di materiale prezioso, alle pareti non mancano ornamenti di ogni tipo e dimensioni e le singole cappelle laterali sono spesso sulla stessa linea della Cattedrale stessa. Sfortunatamente non è possibile fare foto, ne avrei scattate un’infinità. I suoi pilastri maestosi in stile barocco, bianchi, danno l’idea dell’infinito.
Attaccata alla Cattedrale, come vi dicevo prima, c’è la Cappella Reale, sede dei sepolcri dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella (quelli che hanno unificato la corona spagnola e finanziato Cristoforo Colombo, per la futura scoperta dell'America, per intenderci), di Filippo II e di Giovanna (detta La Pazza). I loro sarcofaghi di piombo sono situati sotto una pala d’altare decoratissima, a cui si accede da una cancellata in ferro battuto altrettanto elaborata con scene evangeliche scolpite e riccamente dipinte.
Il Quartiere Arabo intorno alla Cattedrale è pieno di negozi pittoreschi e sembra di essere in pieno Maghreb. Dietro alla Cattedrale si trova la Placeta Diego de Siloe, che con un mercato di spezie e di thè di ogni genere, ha catturato la mia attenzione. Non ci siamo trattenuti troppo in centro e con un pullman turistico abbiamo fatto un giro panoramico della città fino a raggiungere l’Alhambra.
Appena scesi abbiamo iniziato col nostro giro partendo dall’Alcazaba: detta anche Cittadella, con le sue spesse mura e torri era la principale forma di difesa per l'Alhambra contro ogni attacco. Questa è la parte più antica dell'Alhambra ed il complesso era il sito del castello rosso originale.
Vennero costruite mura di cinta e le tre torri: la Torre de la Vela (Torre di Guardia) nell'angolo di estrema destra, la Torre Quebrada e la Torre del Homenaje. Fu aggiunta successivamente un'ulteriore struttura: la Torre de la Pólvora.
L'Alcazaba è stata la principale area residenziale militare dove vivevano i soldati responsabili della difesa del sultano e dell'Alhambra. Una passerella corre attraverso il centro della Alcazaba e le case più piccole sulla sinistra erano probabilmente per i singoli soldati senza famiglie mentre quelle più grandi a destra erano per i soldati con famiglia. Sotto l'Alcazaba erano presenti i sotterranei, dove erano tenuti i prigionieri catturati. Ora di tutto questo rimangono solo le rovine ma è comunque uno scenario caratteristico.
Il complesso dell’Alhambra è tutto immerso nel verde e ci si può fermare ad ammirare queste bellissime rovine seduti su una panchina all’ombra di un viale alberato prima di proseguire la visita. Un maestoso edificio mi si presenta davanti: il Palazzo di Carlo V. Entrando nel cortile mi immergo in questo magnifico spettacolo architettonico a 360° che venne costruito intorno al 1500 con una pianta quadrata esternamente e internamente circolare, abbellito da colonne doriche nel primo piano e ioniche nel secondo, da fregi con teste di toro. Il palazzo è oggi sede del Museo dell'Alhambra e del Museo delle Belle Arti di Granada. Il museo contiene capolavori del barocco, neoclassicismo, romanticismo e della pittura granadina dei XIX e XX secolo.
Di fianco a questo maestoso edificio si trova in uno dei punti simboli dell’Alhambra: Palacio Nazaries. Si tratta di un edificio islamico in piena Europa, che contiene le camere tutt’ora intatte, i cortili, le pareti in stucco, le piastrelle con decorazioni particolari, i raffinati soffitti in legno intagliato ed elaborato, il tutto in un ambiente affascinante con simboli, motivi geometrici e iscrizioni arabe.
Il Mexuar, è il punto attraverso il quale normalmente si accede al palazzo, risalente al XIV secolo, utilizzato come una camera di consiglio e anticamera tra le persone che avevano udienza con l'emiro. Il Patio del Cuarto Dorado è il cortile dove gli emiri incontravano il popolo.
Di fronte al Cuarto Dorado si trova l'ingresso al Palacio de Comares con una bella facciata di piastrelle smaltate, stucchi e legno intagliato che fu costruito intorno al bellissimo Patio de los Arrayanes (Patio dei Mirti), con la sua piscina rettangolare dove sono presenti anche dei pesciolini rossi che si intravedono nell’acqua verde che, nonostante tutto, crea un bellissimo quadro per immortalare delle bellissime fotografie
Il Patio de los Arrayanes conduce nel Palacio de los Leones (Palazzo dei Leoni), costruito sotto Mohammed V viene usato come harem reale. Le stanze del palazzo circondano il famoso Patio de los Leones, con la sua fontana di marmo che incanala l'acqua attraverso la bocca di 12 leoni di marmo.
Il palazzo simboleggia il paradiso islamico, che è diviso in quattro parti da fiumi (rappresentati da canali d'acqua che si riuniscono presso la fontana). La galleria del patio è sostenuta da 124 sottili ma allo stesso tempo imponenti colonne di marmo. Dall’alto della Torre del Cubo si può avere una vista magnifica su uno dei quartieri bianchi che circondano l’Alhambra: il quartiere Albaicin che ha conservato le strette strade, i cortili con alberi e fiori, le terrazze, le cisterne e le fontane pubbliche risalenti al passato dominio medievale dei Mori.
Per la sua bellezza è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1984 insieme all’Alhambra e al Generalife.
Il palazzo Generalife è composto dal Patio de la Acequia (Corte del Giardino Acquatico), che contiene una piscina con aiuole e fontane e dal Jardín de la Sultana (Giardino della Sultana o Corte dei Cipressi). Costruito durante il regno di Maometto III (1302-1309) e ridecorati da Abu I-Walid Isma'il (1313-1324), il palazzo era collegato all' Alhambra attraverso un passaggio coperto che oltrepassava il burrone che li divideva.
Una zona dove poter passare il pomeriggio in completo relax e tranquillità dopo la lunga visita di questo magnifico palazzo. Ritornati in città e in hotel mi preparo per la trasferta del giorno successivo direzione Siviglia.
Dopo circa tre ore di treno da Granada, finalmente raggiungiamo la stazione ferroviaria di Santa Justa, porta che ci conduce alla seconda parte della nostra avventura in giro per l’Andalusia. Dopo una breve sosta in hotel, non perdiamo un attimo dirigendoci subito verso uno dei simboli della città che con il suo campanile fa notare la sua presenza: la Cattedrale di Siviglia, che è la più grande cattedrale gotica del mondo. Difatti sono rimasta subito impressionata dalla sua grandezza, sia all’esterno che all’interno. È la seconda chiesa cattolica nel mondo dopo San Pietro in Vaticano.
Superò nel 1520 la Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, che per quasi mille anni era stato l'edificio religioso più grande del mondo. La costruzione iniziò nel 1401, sul terreno lasciato libero dalla demolizione della vecchia moschea Aljama di Siviglia.
La cattedrale è composta da cinque navate, distribuite in puro stile gotico. In questa cattedrale riposano i supposti resti mortali di Cristoforo Colombo, composti nel feretro di bronzo, portato da quattro araldi che rappresentano le quattro corone di Spagna (León, Castiglia, Navarra, Aragona). All’interno della cattedrale ci sono tre cappelle: Cappella di Sant’Andrea, Cappella Reale e la Capilla Mayor che, chiusa da una enorme cancellata, conserva il più grande retablo del mondo (20 metri X 18 metri). Disegnato nel 1482 fu completato nel 1564. Nei 36 scomparti sono narrate scene dell'Antico Testamento, della vita di Cristo e di alcuni Santi.
Inevitabile salita sul Campanile della Giralda per ammirare Siviglia dall’alto: i quartieri, Plaza de Toros, il Barrio de Santa Cruz. Con i suoi 105 metri circa durante l’epoca medioevale e non solo, è stato uno dei più importanti simboli della città. Fu completata nel 1184 e il materiale impiegato per la sua costruzione proviene da diversi edifici più antichi, comprese le pietre delle rovine della città romana di Italica, poco lontano da Siviglia.
La Giralda non ha scale, ma 34 rampe, vi consiglio quindi scarpe comode per arrivare in cima e di godervi la salita piano piano per ammirare ogni minimo dettaglio che vi si presenta davanti. In cima c’è una statua rappresentante la fede: questa statua misura 4 m in altezza (7 con il piedistallo). In origine, venne chiamata Giralda perché girava al mutare del vento, con il passare del tempo il nome passò a designare la torre nel suo complesso, mentre la statua prese il nome di Giraldillo.
Il Barrio de Santa Cruz è uno dei quartieri più pittoreschi e famosi di Siviglia. Si trova proprio dietro la cattedrale. In seguito all'espulsione degli arabi, qui si installò la comunità ebraica, una delle più grandi di Spagna, ai tempi di Ferdinando III. Il quartiere è pieno di viuzze strette e tranquille sulle quali si affacciano splendide abitazioni con facciate bianche. Qui ho potuto assaggiare i tapas, uno dei piatti tipici della cucina spagnola: piccoli antipasti o semplici spuntini o aperitivi preparati con ingredienti della cucina mediterranea. Si passa da delle olive, a delle salsine particolari, polpette, tapas di calamari, patatine fritte con salsa alla paprika, insalata russa e molto altro.
Poco lontano da questo bellissimo centro storico, si trova l’angolo verde di Siviglia: il Real Alcazar con i suoi palazzi e il suo giardino, dove sembra di ritornare all’Alhambra. Il palazzo, inizialmente costruita dal Califfo Yusuf I, venne utilizzato come residenza del re; in questa struttura venne anche realizzato il matrimonio di Carlo V e Isabella di Portogallo che vollero adottare delle modifiche al palazzo rendendolo più in stile gotico rispetto allo stile islamico. La Porta del Leone è l’entrata al palazzo reale che porta al Patio de la Monteria, dove il re radunava i suoi uomini per la caccia. Per accedere alle stanze private del re bisogna passare per il Patio Las Munecas e attraverso corridoi con colonne di marmo e archi lobati.
La Sala degli Ambasciatori è una delle stanze più belle del palazzo dedicata a cerimonie ed eventi. I bagni di Donna Maria de Padilla sono camere di raccolta di acqua piovana situate sotto il Patio del Crucero; queste vasche presero il nome di Maria de Padilla, moglie di Pietro il Crudele. Una delle storie raccontate durante la visita parla di Pietro I che si innamorò di Maria e che uccise il marito. Maria non cedette alle provocazioni di Pietro e si gettò l’olio bollente in faccia per sfigurarsi e bloccare i propositi di Pietro. Successivamente Maria divenne suora e il suo nome fu dato a questi bagni come simbolo di purezza.
La casa del Commercio venne costruita intorno al 1500 per promuovere il commercio con le Americhe, il nuovo mondo. La casa comprendeva anche la scuola di navigazione con Amerigo Vespucci, primo direttore.
Consiglio per l’ultima parte del tour di tenere i giardini, per ammirare queste splendide aiuole, palme altissime che formano un vero e proprio labirinto.
Arriviamo ora ad uno dei monumenti più fotografati di Siviglia: Plaza de Espana. Leggerne la maestosità, la bellezza, la grandiosità non rendono bene la sensazione che si prova girandola in lungo e in largo. La superficie totale della piazza è di 50.000 metri quadrati, 19.000 dei quali sono edificati e i restanti 31.000 sono area libera. Il canale occupa 515 metri di longitudine.
La costruzione dell'opera iniziò nel 1914 e fu terminata nel 1928. La piazza è a forma semicircolare, (ben 170 metri di diametro) e rappresenta l'abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie; guarda verso il fiume Guadalquivir e simboleggia la strada da seguire per l'America. La piazza è decorata con mattoni a vista, marmo e ceramica, che danno un tocco rinascimentale e barocco alle sue torri.
Il canale che attraversa la piazza ha quattro ponti che rappresentano i quattro antichi Regni di Spagna. Appoggiata alle pareti si trova una serie di panche e di ornamenti in ceramica che formano degli spazi che alludono alle quarantotto province spagnole (sono collocate in ordine alfabetico); su di esse sono rappresentate delle mappe e dei mosaici raffiguranti eventi storici e gli stemmi di ogni capoluogo di provincia.
Parlando del Rio Guadalquivir non si può non parlare della Torre dell’Oro, ultima tappa della giornata con magnifica vista su uno di tanti ponti, con un tramonto splendido. Il Guadalquivir è lungo circa 700km e attraversa Siviglia e Cordoba. La Torre dell’Oro, che sorge proprio su questo fiume, è una torre militare a dodici lati: eretta nel 1220, è l'ultima importante opera costruita durante la dominazione musulmana. Utilizzata per difendere il porto, ha avuto varie funzioni tra le quali quella di una cappella, di magazzini, di prigione. Oggi è sede del Museo Navale.
Il mio viaggio si conclude con un ricordo magnifico di queste due città, dal caldo insolito spagnolo a gennaio, alle bellissime opere in stile arabo e dalla calorosa gente spagnola.