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Immagine del redattoreIlaria Scotti

Tra mulini, canali e tulipani: 3 giorni ad Amsterdam

Aggiornamento: 6 mag 2020

Nuovo giorno, nuovo viaggio. Oggi vi racconto dello spostamento da Tallinn ad Amsterdam. Primo volo in tutta la mia vita dove credo di non aver avuto italiani attorno a me (se non il mio compagno di Viaggi fedele che non ho ancora avuto l’occasione di ringraziare per tutta quella pazienza che ci sta mettendo nel sopportarmi viaggio dopo viaggio, volo dopo volo, stato dopo stato. Un giorno ve lo presenterò).

Aeroporto di Tallinn davvero piccolo ma con mille divertimenti: tavolo da ping pong, calcetto balilla, bar e ristoranti ad ogni angolo, sedie e divanetti davvero futuristici e porte che portano al corridoio prima dell’aereo che non hanno i classici vetri, ma riproduzioni di giardini di paesaggi estoni e non solo.

Volo delle 11.25 arrivo alle 13 a Schipol. Prima volta che volavo con Air Baltic e devo dire una compagnia davvero efficiente e volo gestito alla grande nonostante le mille mila turbolenze.

Dall’aeroporto al mio Hotel ho preso un intercity che mi ha portato alla stazione di Amsterdam Zuid. Dalla Stazione proprio sotto l’Aeroporto di Schipol, è solo una fermata di treno. Bastano 5 minuti. Ho alloggiato al Citizen Hotel Amsterdam davvero futuristico e all’ avanguardia. Ho optato per la periferia della città per stare fuori dal caos e vedere un’Amsterdam insolita: circondata da grattacieli e edifici nuovi, senza canali o battelli. Da qui per ritirare la mia Amsterdam Card mi sono recata all’ ufficio informazioni alla stazione di Amsterdam Centraal che dista 15 fermate da Amsterdam Zuid, tram numero 5, circa una mezz'oretta di mezzo pubblico che ti porta dalla periferia fatta di ferro e grattacieli alla vera Amsterdam.

Da qui, ritirata la carta, mi sono immersa in questo mondo pieno di canali e biciclette. Vorrei ringraziare la disponibilità dei tre uffici informazioni sparsi per la città per avermi accolto in ognuno di essi e illustrato quanto questa città possa essere grande e piena di risorse. (Breve storia nella storia, parlo di tre uffici informazioni perché ho chiesto il ritiro della card all’ufficio info all’aeroporto ma l’avevano lasciata in quello in centro città, arrivata in centro città sono andata a quello fuori dalla stazione Centraal che da li mi hanno reindirizzata a quello all’interno della stazione e sì ragazzi, credo di aver imparato i nomi di ogni ragazzo/a che lavora per gli uffici informazioni di Amsterdam. Tutti davvero gentili e simpatici, e che nonostante i mille giri per la città per ritirare la carta, sono riusciti a strapparmi un sorriso ogni volta). Parentesi breve storia triste e divertente aperta e chiusa per dirvi di fare attenzione quando attraversate la strada perché se in UK dovete guardare dal lato opposto dal nostro, qua dovrete guardare non due, ma ben 4 volte: due per le macchine e due per le bici. Friendly reminder per la vostra security.


Appena usciti dall’area stazione a primo impatto non si può non notare la chiesa cattolica romana di San Nicola. Imponente con bellissime vetrate che si ricollega all’architettura della stazione. La Sint Nicolaaskerk si presenta con due campanili addossati alla facciata, tre navate ed una grande cupola.

L'interno non è sempre visitabile, solitamente poco dopo le funzioni chiude. Con la Riforma la Chiesa cattolica romana in Olanda venne molto ridimensionata, dalla metà del 1800 vennero costruite tante chiese cattoliche e questa è una delle prime.

Camminando per il centro si capisce proprio di essere arrivati in una delle più grandi e battute capitali europee: turisti ovunque, negozi super commerciali, Zara, H&M ovunque. La cosa mi ha abbastanza scossa devo essere sincera: passare dai negozi tipici e artigianali finlandesi e estoni a tutto questo caos mi ha turbato. Ma ci si fa l’abitudine.


Ora vi porterò in una di quelle case museo fatte di scale ripide e camere piccole con armadi letto: il Museo Ons Lieve Heer Op Solder, ex chiesa cattolica, nei primi piani presenta una tipica casa olandese con scale ripidissime e nella mansarda una chiesa risalente al 17esimo secolo con panche, altare e organo inclusi.

I pavimenti sono risalenti all’epoca della costruzione della casa e vi consiglio di prendere l’audio guida per scoprire tutti i segreti di questa struttura. Costruita nel 1663 e nel 1888 trasformata in un museo era una sottospecie di chiesa clandestina.

Subito dopo questa casa c'è la Chiesa Vecchia che costeggia il quartiere a luci rosse. La chiesa vecchia al momento del mio arrivo presentava un'esposizione artistica contemporanea: dei fogli di carta pesta dorati sul pavimento nell’ immensa e imponente chiesa con travi di legno. In olandese "Oude Kerk", è la chiesa più antica e prima parrocchia della città di Amsterdam.



Intorno al 13esimo secolo venne costruita una cappella ed attorno un cimitero. Successivamente venne trasformata in un luogo di incontro tra i mercanti che ormeggiavano sulle sponde del fiume e pregavano nella chiesetta. Ingrandita con l’aggiunta delle due torri e delle navate intorno alla fine del 1300, le venne infine attribuito il nome di Chiesa Vecchia quando venne costruita la nuova chiesa sulle sponde del fiume Dam, intorno al 1400 causa aumento popolazione.

Camminando per il centro, nelle vie laterali al quartiere a luci rosse, si può trovare un po’ di Cina anche ad Amsterdam: il Fo Guan Shan Holland Tempel. Tempio buddista nella China Town di Amsterdam che racchiude culture diverse essendo Amsterdam una città aperta.

Spostiamoci ora nella parte un po’ più nuova e viva della città: Piazza Dam con la sua chiesa nuova, Koninklijk Paleis e il Museo delle Cere. Ho proprio avuto l'idea di trovarmi in mezzo a un sacco di gente. Si vedeva proprio che stavano lì per divertirsi, chiacchierare e ammirare i bellissimi monumenti della città e ridere e scherzare con gli artisti di strada. Per un momento mi sono fermata anche io a sedermi sopra ad una panchina per ammirare tutta questa bellezza che mi circondava.

La via parallela a Piazza Dam è piena di negozi di vestiti, street food e coffee shop. Mi sono lasciata prendere un po’ dallo shopping e ho concluso la giornata cosi.

Giorno due trascorso tra i grattacieli di Rotterdam (vi lascio il racconto qui); dopo il rientro da Rotterdam ho raggiunto la zona musei: Van Gogh Museum, dove ho ammirato le opere principali del famoso pittore olandese. Il primo piano mi ha colpito immensamente in quanto ci sono tantissimi autoritratti del pittore (mi ha dato l idea di un po’ di egocentrismo) e salendo verso i piani superiori la sua pittura cambia, passando a pitture di paesaggi , spiagge o scene di vita quotidiana.

Confinante al Van Gogh museum si trova il Stedelik Museum, museo di arte moderna e design; è una delle più importanti collezioni al mondo e contiene opere di Matisse, Dumas e Picasso. Intere sale sono dedicate ad artisti di arte moderna a molti sconosciuti, che mi hanno però affascinato e a volte un po' inquietato. Se non siete davvero interessati a musei di questo genere vi consiglio di evitarlo. Il prezzo del biglietto non è molto cheap (€17.50) ma se siete davvero appassionati o vi piace l’idea di specchi appesi al soffitto o mostre fotografiche con statue particolarmente colorate, vi consiglio di farci un salto.


Quelli che mi conoscono, sanno che se vado in una città, con una squadra di calcio di fama mondiale, devo assolutamente visitare lo stadio, da quale amante del calcio sono. E perché perdersi lo stadio dell’Ajax?

Nell’Amsterdam Arena Museum si visitano gli spogliatoi, il bordo campo, la sala delle interviste, gli spalti e la sala dei trofei, con tra l'altro, le 4 coppe dei Campioni. Diciamo che è un tour dello stadio che però non può però essere paragonato ad un tour del Bernabeu a Madrid o all’Old Trafford a Manchester ma pur sempre pieno di storia.

Per concludere la giornata ho fatto una crociera di un'ora circa lungo i canali della cittá: dal Rijksmuseum passando per tutti i canaletti più piccoli fino ad arrivare al quartiere Noord della cittá arrivando alla casa di Anna Frank per poi ritornare in centro città.

Qui si assapora proprio l’atmosfera di Amsterdam. Credo sia la cosa che mi sia piaciuta di più in assoluto. Si trovano ragazzi che chiacchierano sulla riva del canale con i piedi a penzoloni, che fanno merenda, turisti intenti a fotografare ed esplorare e tante piccole case-navi dove mi piacerebbe tanto provare l’esperienza di dormirci.


Il terzo giorno ad Amsterdam è iniziato presto e si è concluso tardi, all’insegna di musei e giardini. Sveglia con la pioggia che sembrava l'acqua polverizzata di Gardaland. Sali e scendi dai tram, camminate per i canali fino ad arrivare alla prima tappa, Hermitage con tre esposizioni: la prima che raccontava la storia di Caterina la Zarina, Nicola II e la famiglia Romanov prima e dopo la guerra.

Diciamo che entrare qua è stato il realizzarsi di un sogno: un’intera mostra dedicata agli Zar ed io, amante di tutta questa storia, mi sono sentita nel mio mondo. Ho fatto la mia tesi delle medie sulla Russia e sugli Zar e dentro a quel museo sembravo una bambina in un parco giochi felice. Non immagino quando andrò al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo.

La seconda parte dell'esposizione è l’Hermitage Portrait Gallery of the Golden Age. Ci sono ritratti provenienti dall’Amsterdam Museum e dal Rijksmuseum, dipinti che vengono raramente esposti per via delle loro enormi dimensioni e poterli ammirare uno accanto all’altro rappresenta un’occasione unica e rara. Quadri del 17esimo secolo circa, si tratta di opere raffiguranti non più solamente i nobili ed il clero ma soprattutto i borghesi. Terza ed ultima esposizione: Outsider Art che mostra i lavori di persone comuni sia olandesi che internazionali.

Tempo stimato della visita dell'intero museo un paio di ore. L‘ho visitato di prima mattina appena aperto (adoro quando sono solo io a visitare i grandi musei).



Subito vicino a questo immenso museo si trova l'Horto Botanicus che è uno dei più vecchi al mondo, vera oasi di tranquillità. Nato nel 1638 come giardino medico, pur non essendo particolarmente esteso, ospita 6000 esemplari di piante di differente specie.

È presente una passerella sopraelevata dove si può ammirare questo angolo verde dall’alto. È diviso in due una parte esterna ed una interna; in quella interna c'è una zona in cui sembra di stare nella foresta amazzonica dal caldo che fa. La zona esterna al mio arrivo non era visitabile date le forti piogge che si abbattevano sull’Olanda in quei giorni.



Girato l’angolo dietro l’Horto Botanico, c’è la zona con la Sinagoga Portoghese, al mio arrivo chiusa perché sabato. Il museo ebraico posizionato in quattro sinagoghe monumentali adibite a museo, che mostrano la storia ebrea durante il passare del tempo. Questo museo cerca di tener viva la memoria recuperando spazi, oggetti, usi e tradizioni del popolo ebraico. In tanti la consigliano al posto della casa di Anna Frank, luogo che non ho potuto visitare causa le lunghe code e i biglietti introvabili.

Piccola nota riguardo a questo museo, appena prenotate il vostro viaggio ad Amsterdam, prenotate il biglietto in modo tale da non rimanere a bocca asciutta senza visita.


Una delle case adibite a museo è la casa Rembrandt. Quest’ultimo era il proprietario che ha vissuto in questa abitazione tipica olandese dal 1639 al 1658 ed il poco tempo di permanenza era dato dalla ridotta possibilità economica e dall’ impossibilità di saldare il debito della casa. La casa si sviluppa su quattro piani dove vengono mostrate tutte le stanze. Particolarità sono i letti incassati dentro gli armadi che a pensarci erano davvero minuscoli.

All’epoca si pensava che dormire completamente distesi portasse alla morte dato che il sangue circolava troppo velocemente. Ed è per questo che all’epoca dormiva semi distesi.

All’ultimo piano c’e lo studio dove il pittore insegnava ai suoi allievi. Rembrandt viene considerato uno dei più grandi pittori della storia dell'arte europea e il più importante di quella olandese.

In viaggio con bambini? Il Nemo, il museo delle scienze di Amsterdam contiene 5 piani di giochi ad ogni angolo di ogni genere, interattivi e didattici. La sua forma attira subito l’attenzione: si tratta infatti di una prua di una nave che emerge dall’acqua ed è stata progettata pensate, da un architetto italiano, Renzo Piano. Durante una giornata di pioggia può essere un buon luogo per trascorrerci la mattinata se non l’intera giornata con i più piccoli.


Si passa dai giochi di luce, dalla chimica alla biologia finendo nel capitolo magnetismo. Non dimenticatevi di ammirare Amsterdam dall’alto attraverso la terrazza che dà sui canali.

Anche su questa terrazza sono presenti giochi d'acqua per bambini. Da qui si vede un altro museo e un veliero: si tratta del Museo Marittimo dove, proprio sulla nave, si può rivivere i momenti vissuti dai marinai sulle brande e tra i piccolissimi corridoi che portavano alle loro stanze. Nel museo adiacente si possono vedere i commerci navali dal porto di Amsterdam ad altri grandi e importanti porti d’Europa.

Altre case museo in cui si può trovare della storia e mobili particolari compresi i giardini sono le case Willet-Holthuysen e Van Loon. La prima apparteneva a due coniugi Willet e Holthuysen che risiedevano qui nel 19esimo secolo. È presente un giardino colorato e all’interno della casa sono presenti la sala da ballo e immense stanze piene di arredamenti sfarzosi.

La seconda è la casa che la famiglia Van Loon ha voluto lasciare alla città di Amsterdam. Al suo interno ogni pomeriggio alle 16 i giardini vengono chiusi per lasciare spazio all’esecuzione di un opera musicale.


L’Ultimo giorno a Amsterdam è iniziato con il museo di Amsterdam dove si scoprono i 7 secoli della storia della città. In questo museo si è guidati lungo la storia della città, del suo sviluppo economico, urbanistico sociale e culturale. Aspetti che sembrano prevalenti rispetto alle vicende politiche e istituzionali.

Proprio dietro al museo di Amsterdam si trova Begijnof, il piccolo cortiletto dove non possono girare bici, cani e che ha circa un centinaio di case al suo interno. C'è una chiesa e una cappella. Volete lasciarvi alle spalle il casino della caotica Amsterdam? Venite qui in questa specie di giardino segreto accerchiato da antichi edifici.

Piccolo ma divertente museo è il museo dei canali di Amsterdam dove, con una spiegazione multimediale, viene spiegata l’evoluzione e la costruzione dei vari canali e vari quartieri durante il tempo.

Una stanza particolare è quella dove sul pavimento è presente sabbia e si viene introdotti nella realtà del canale con le case a grandezza naturale e da qui si può notare la vita degli abitanti della città dall’ interno della casettine tipiche olandesi.

Si è proprio inseriti nella storia come se fossi uno spettatore: su un tavolo con delle sedie vengono riprodotte le cartine che man mano passano gli anni si ingrandiscono, i canali aumentano e gli ingegneri della città pensano a come poterla ingrandire ancora di più.

Come lasciare Amsterdam senza portare a casa pezzi simboli dell’Olanda? Come tornare a casa senza bulbi dei tulipani? Li potete trovare nello shop del Museo dei Tulipani che racconta la storia del più famoso fiore olandese.

Dalla sua origine, attraverso manufatti, cortometraggi e opere d’arte, viene illustrata la storia del tulipano durante i secoli e la sua diffusione nei Paesi Bassi.

Ci tornerò sicuramente ad Amsterdam, a visitare cose che non sono riuscita a vedere, ma non solo in città. Tutti i quartieri fuori dalla capitale mi affascinano, i mulini a vento altrettanto. In questi giorni ho voluto vivere pienamente la capitale olandese per farvi scoprire tutti i posti, musei e non, che si possono trovare in città.


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