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Immagine del redattoreIlaria Scotti

Call it magic: Disneyland Paris in 3 giorni

Aggiornamento: 2 mag 2020

Il sogno credo, di ogni bambino, è di andare a Disneyland: che sia a Parigi, negli Usa o in Oriente, basta che sia Disneyland.

Quando ero piccola mamma mi aveva registrato delle puntate di ‘’Canta con Noi’’, spezzoni di film della Disney con annesse canzoni da cantare comprese di sottotitoli. Dopo questo divertente show mi aveva registrato un documentario su Disneyland Paris: da quel giorno è diventata la MIA cassetta e ossessione.

Mia mamma ha paura a prendere l’aereo quindi fin da subito ho capito che non sarei mai andata a Parigi con la mia famiglia. Ogni anno chiedevo che questo desiderio venisse esaudito ma niente.

Amici di famiglia, habitué del parco, saputa questa cosa decisero di portarmi con loro. Per i miei genitori è stato diciamo un sollievo: avrei realizzato il mio sogno e sarebbe pure stato il mio regalo dei 18 anni.

Finito il quadrimestre a scuola, concluso in modo eccellente, la mattina del 2 febbraio io e il mio gruppetto abbiamo preso i nostri bagagli e ci siamo diretti verso l’aeroporto di Malpensa. Lo ammetto, ero abbastanza terrorizzata perché sarebbe stata la prima volta che avrei preso l’aereo da sola (non ero del tutto sola perché avevo persone che conoscevo, ma parliamoci chiaro, la paura del volo, l’ansia del momento, stavo realizzando il mio sogno, era comprensibile).

Un’ora o poco più di volo, e finalmente arriviamo all' aeroporto di Charles De Gaulle. Ritirata la macchina a noleggio siamo partiti per raggiungere Marne-la-Vallée. Durante la mezz’oretta di strada ho potuto ammirare le campagne francesi e il verde che circonda la periferia di Parigi. Il cartello dell’uscita dell’autostrada indicava Disneyland Paris e arrivati a questo immenso rotondone seguito da un vialone che conduce ai Resort del parco, si iniziava ad intravedere la punta del castello della Bella Addormentata. Raggiunto il nostro hotel, il Disney's Hotel Cheyenne in puro stile American Old West, ho iniziato a sbizzarrirmi nello scattare foto ad ogni angolo: le camere erano da veri cowboy, completamente in legno, con oggetti che richiamavano Topolino e con una vista sul giardino davvero molto west.


Raggiunta la hall dell’hotel ho notato che c’era un servizio navetta che portava direttamente all’entrata del parco: nei 5 minuti di viaggio (il nostro hotel era quello più a ridosso del parco) ci tenevano compagnia le canzoni dei film della Disney e in un battibaleno ci siamo ritrovati all’entrata della biglietteria del parco divertimenti.

Premettendo che Disneyland Paris ha due parchi (Disneyland e Walt Disney Studios) ho deciso di visitare prima la magia: appena entrata, tante magnifiche aiuole di fiori e una immensa con la faccia di Topolino, ci introducono al rosa Disneyland Hotel (l’hotel delle principesse per intenderci), hotel in stile vittoriano. Oltrepassando questo hotel e passando i tornelli si entra nel regno della magia.

Io non stavo più nella pelle, si vedevano i personaggi dei film girare in costume, bambine vestite da principesse… passo cosi sotto al tunnel del Disneyland Railroad, stazione del treno che ti accompagna in un giro indimenticabile in tutti i luoghi del parco.

Pochi passi e si entra in Main Street USA: la via principale del parco, percorrendola si è circondati da negozi di souvenir, Disney Store, ristoranti e qui intravedo un insegna, Lilly’s Boutique e decido che quello sarebbe stato il mio posto, la mia boutique. Per informazioni sul parco si può andare al City Hall: il municipio di Disneyland. Oltrepassato questo angolo ecco il castello della principessa Aurora, la Bella Addormentata nel Bosco: questo castello è la porta che conduce nel paese in cui le fiabe Disney prendono vita, Fantasyland.

Il castello è diviso in tre parti: i sotterranei dove si trova il drago della storia di Aurora che con dei sensori prende vita spaventando i più piccoli, il piano d’entrata dove si trova il portone è uno shop dove prendere souvenir e salendo questi grandi scalini in pietra si arriva al primo piano del castello dove è illustrata la storia della Bella Addormentata nel Bosco sia con raffigurazioni sulle vetrate, sia con oggetti come l’ago con cui si sarebbe punta Aurora al compimento dei 16anni.


Uscendo dal castello inizio le prime attrazioni di questa fantastica zona: la giostra di Biancaneve e i sette nani, il viaggio di Pinocchio e Peter Pan in cui in entrambe si viene catapultati all’interno della storia stando semplicemente seduti su un vagoncino di un trenino (in quella di Peter Pan è una barca a vela che sembra veramente volare verso l’Isola che non c’è).

Proseguendo incontro la giostra di Dumbo: qui ho trovato Timoteo (amico di Dumbo) che mi ha accompagnato alla giostra.

All’inizio del suono dell’organo, ho iniziato ad alzarmi in volo, decidendo io quanto andare in alto. Da qui avevo una magnifica vista di Fantasyland, del castello e del divertentissimo labirinto di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Da questo labirinto sai come entrare ma non sai come uscire: ho impiegato circa mezz’ora per uscire, poi sono tristemente uscita dall’entrata; durante il percorso trovi porticine minuscole come passaggi segreti, lo Stregatto che ti accoglie nel labirinto e il cappellaio matto che ti invita a prendere un thè con lui, la statua della Regina di Cuori che cerca di spaventarti, i soldati-carte che corrono dappertutto all'ordine ‘’Tagliate quelle teste!’’.

Una volta arrivata tutta intera al castello ho avuto il mio premio: una splendida vista su tutta Fantasyland e sul labirinto di Alice.

Uscendo da qui si trova la giostra delle tazze: sono le tazze del Cappellaio Matto, dove sedendoti all’interno puoi girare e girare e girare. Ultima attrazione ma non la meno importante ‘’It’s a Small World’’: il mondo delle bambole. Salendo su questo battello si viene portati in un mondo piccolissimo fatto di bambole con vestiti e scenografie da ogni parte del mondo. Durante il giro è riprodotta la canzone ‘’è un mondo piccolo, It’s a small world’’ presente nella cassetta che guardavo da piccola di cui vi parlavo prima.

L’area successiva a Fantasyland è la spaziale Discoveryland: area dedicata al futuro con molte attrazioni dedicate allo spazio. Non andando da anni su montagne russe ho deciso di iniziare dalla bellissima Space Mountain: Mission 2. Dopo un breve percorso che ti introduce in una stazione spaziale vera a propria, si arriva all’inizio dell’attrazione. Tutto parte da mega cannone che arriva dritto dal mondo di Jules Verne che ti proietta attraverso lo spazio ad una velocità mai vista; dopo un conto alla rovescia da vera stazione spaziale, si passa attraverso stelle cadenti, corpi celesti, comete imprevedibili e meteore. Effetti speciali bellissimi specialmente l'esplosione di una supernova, con successivo passaggio in un tunnel rosso e turbinoso.

Credo di aver ripetuto l’attrazione per circa una decina di volte in tre giorni senza mai stancarmi. Usciti da questo bellissimo mondo spaziale ci dirigiamo verso l’attrazione di uno dei miei film Disney più amati: Toy Story, qui andiamo nel mondo di Buzz. Un trenino con una pistola laser con cui sparare contro bersagli e si arriva, col giro finale, alla battaglia col malefico imperatore Zurg. Battaglia finale che si conclude col conteggio dei punti che si sono realizzati. Usciti dall’attrazione ho passato 20 minuti allo shop, perchè fuori da ogni attrazione ci sono i Disney Store che richiamano l’attrazione da cui si è appena scesi. Un infinità di Buzz, Woody e tutti gli altri. Un mondo di Toy Story in un immenso Store.

Uscita da questo paradiso e data la pochissima fila, decido di provare l’ebbrezza di salire sull’Orbitron: una giostra totalmente aperta dove vengo lanciata su delle piccole navicelle nelle zone più remote dello spazio, in un viaggio ispirato ai visionari disegni di Leonardo da Vinci. Il bello è che ero io il capitano e anche qui potevo regolare la velocità della mia navicella e farla andare in alto quanto volevo. Da qui si può ammirare Discoveryland in tutta la sua spazialità. Attrazione chiusa al mio arrivo era Autopia: piccola ma allo stesso tempo immensa, pista di macchinine anni ’50, dove puoi essere tu l’autista e sfrecciare e fare gara con i tuoi amici.

Vi capiterà di passeggiare nel parco e di incontrare i personaggi che fanno foto con i più piccoli ma anche con i più grandi.

Mi dirigo verso Frontierland ed entro in un mondo che mi fa sentire una cow girl del Far West. In primo piano mi salta all’occhio l’imponente Big Thunder Mountain: dopo quasi un’ora di fila, salgo finalmente su questo trenino ed entro in una miniera del Far West, con i tipici rumori di minatori che lavorano, pipistrelli, rotaie che fischiano e a tutta velocità sfreccio attorno alla montagna con giochi d’acqua e vista su paesaggi bellissimi sul lago attorno alla montagna. La leggenda racconta che una forza sovrannaturale si nascose nel cuore della montagna.

Quando venne scoperto l'oro, venne fondata una compagnia mineraria ma ben presto cominciarono ad accadere fatti inquietanti. I minatori avvertivano rumori spettrali, le frane si facevano sempre più frequenti e gli attrezzi da lavoro non funzionavano più. I treni partivano senza conducente correndo lungo tutta la miniera e intorno alla montagna. Così si sparse la voce che la miniera fosse stregata e Thunder Mesa diventò una città fantasma. Anni dopo, quando i racconti dei testimoni erano ormai diventati solo leggende, nuovi cercatori d'oro ridiedero vita alla Compagnia Mineraria e ripresero a creare esplosioni nella montagna stregata. Ben presto però, anche i nuovi arrivati ebbero modo di scoprire che alcune delle leggende narrate erano vere. Salire sull'attrazione per crederci!

Abbiamo fatto merenda in un bellissimo ristorante messicano, adattato per l’occasione chiamato Fuente del Oro. Conclusa la mia merenda mi sono diretta verso la casa che nella mia videocassetta del parco d’infanzia è stato uno dei miei posti preferiti, Phantom Manor, la casa delle streghe. Si viene catapultati in questo mondo fantasma e messi in un ascensore dove piano piano si scende e viene raccontata la storia della casa: Henry Ravenswood era un colono del West che cercava l'oro a Thunder Mesa.

Con le sue ricchezze aveva costruito una grande casa su una collina, dove lui e la sua famiglia hanno vissuto per molti anni. Questo durò fino a quando la figlia di Henry si fidanzò con un minatore che voleva sposarla e portarla lontano dalla casa famigliare. Henry fu brutale, non era d'accordo e fece di tutto per far naufragare l'idea. Fu allora che una forza misteriosa, alcuni dicono una maledizione, colpì Thunder Mesa sotto forma di un terremoto, uccidendo Henry e sua moglie. Subito dopo la figlia di Henry si sarebbe dovuta sposare ma il promesso sposo non si presentò mai, lasciandola sola nella sala da ballo della grande casa.

Ore, giorni, mesi e anni passarono ma lei non si tolse mai l'abito da sposa, non si separò dal suo bouquet e vagò senza pace nella casa cantando tristi canzoni d'amore e sperando che il suo fidanzato arrivasse. Tutto questo mentre un malvagio fantasma la seguiva in ogni sua mossa. Stanze che si allungano, ritratti che si muovono, specchi che si piegano, tutto con suoni inquietanti in sottofondo (lo ammetto fin da subito, l’ho fatta due volte quest’attrazione: nel primo pomeriggio, ma al calar del sole, rende tutto più caratteristico e spettrale).

Scesa la sera abbiamo visto il bellissimo spettacolo di chiusura del parco: sul castello della Bella Addormentata vengono riprodotti i personaggi di film Disney con una narrazione, seguite da fuochi d’artificio e giochi d’acqua delle fontane: uno spettacolo difficile da dimenticare. Diretti verso il nostro hotel con la navetta, abbiamo passato la sera ad esplorare il mondo del Far West del nostro resort e cenato nell’immenso salone.

Il Secondo giorno mi sono svegliata ma sembrava che il giorno prima io avessi vissuto un sogno, poi mi sono resa conto che era realtà: preparata in un battibaleno, mi dirigo verso Adventurland, spazio che il primo giorno non ero riuscita a visitare. Entrando qui si possono vedere grotte sotterranee, paesaggi da mille e una notte, edifici africani, templi indiani e i misteri dei Caraibi al tempo dei pirati. Porta che conduce a questo mondo è la porta incantata di Aladin: qui si possono ammirare e fotografare parti delle scenografie del film e passare tra i vicoli stretti in pietra di Agrabah e realizzare tutti i propri desideri.

Proseguendo si entra nel regno dei Pirati dei Caraibi: si sale dopo un breve percorso che ti introduce al mondo dei pirati del 17esimo secolo, in alcune piccole imbarcazioni che ti portano a salpare sulla nave per la Laguna dell’Uragano, nella baia oscura dove un galeone con 12 cannoni sta combattendo con altri pirati. A Town Square Sail, c’è un mercato affollato di mascalzoni che si contendono una sposa con le offerte di un'asta e in una prigione sotterranea dove ci sono filibustieri che provano a ingannare un cane affinché dia loro le chiavi della cella che ha tra le fauci. Il tutto circondato dall’acqua per rendere il tema caraibico e piratesco.


Attraverso il ponte tibetano si raggiungere Adventure Island: nell’ area nord si trova la casa di Robinson, percorso che ti porta in una specie di casa sull’ albero, passando dalla cucina, la camera da letto e le varie stanze della casa, tutte all’aperto. Nell’area sud dell’isola invece, caratterizzato da un paesaggio più roccioso rispetto al lato nord, è ormeggiato il galeone dei pirati: nave dei pirati nel film di Peter Pan dove se si è fortunati si può trovare Capitan Uncino e Spugna.

Prima di pranzo abbiamo fatto altri giri su attrazioni a Discoveryland e poi ci siamo diretti agli Studios, il secondo parco tematico a Disneyland Paris. Al gate d’ingresso passando il biglietto nel laser, si sente la risata di Pippo, Paperino e le sue frasi incomprensibili o una frase tipica di Topolino come ‘’Fantastico’’ in varie lingue del mondo.

Entrati nel parco si passa attraverso la Hollywood Boulevard, via di negozi, ristoranti e specialmente dove si entra nel vivo di Hollywood: red Carpet, pailettes e luci della ribalta. Uscita da questo mondo mi sono ritrovata la statua di Walt Disney che tiene per mano Topolino circondati da bellissime aiuole piene di fiori. Questa è l’immagine più bella del parco: il creatore di tutto questo mondo fantastico con la sua prima, unica ed inimitabile creazione. La punta del cappello del mago mi conduce verso Toon Studio. Altro teatro di questi Studios dove si possono vedere spettacoli di magia con Topolino e altri personaggi è Animagique. In caso di pioggia o brutto tempo vi consiglio di passare un po' di tempo qui.

Appena usciti abbiamo trovato la parata dei carri con tutti i personaggi Disney: dalla Bella Addormentata nel Bosco con il principe e le fatine, a Sullivan e Wazowski di Monsters & Co, Lilo e Stich che mi hanno fatto venire voglia di mare.

Parlando di mare, terminata la parata mi dirigo verso l’attrazione di Nemo: dopo essere passata nello spettacolare porto di Sydney, sono salita su un guscio di una tartaruga e mi sono tuffata nell’oceano con Nemo, Guizzo e altri personaggi nella Grande Barriera Corallina. Ho incontrato un sottomarino affondato nelle acque più profonde circondata da squali, meduse e pesci di ogni colore. La parte più divertente è quando, inaspettatamente, percorrendo una discesa a tutta velocità, per pochi secondi esci allo scoperto, nella parte esterna dell'attrazione, per poi rientrare nella struttura, il tutto girata di spalle senza sapere in che direzione si è diretti.

Passare dal caldo dell’Australia al deserto dell’Arizona con Cars? Fatto, basta attraversare la strada dei Toon Studios. Delle bellissime macchine da corsa che girano su se stesse (un po’ come le tazze del Cappellaio Matto di Alice nel paese delle meraviglie) e sei tu a guidarle e decidere la velocità. Il tutto circondato dell’atmosfera del deserto dell’Arizona, da Cars e Cricchetto. Ultima tappa dei Toon studios: i tappeti volanti di Aladino. Il genio della lampada ti invita a salire sui tappeti volanti e esprimendo il desiderio sfregando la lampada per alzarti in volo.

Procedendo verso vialetti con musiche Disney si arriva a Toy Story Playland: un immensa statua di Buzz di Toy Story e la giostra dei paracadutisti soldatini di Toy Story. La struttura sembra un albero con tanti paracaduti attaccati dove tu da seduta oltre a vedere una bellissima vista sul Toon studios, fai finta di essere un soldatino e si viene lanciati da un altezza di 25metri. Altro protagonista di Toy Story è il cagnolino Slinky ed a lui è dedicato è un trenino dove i passeggeri sono seduti tra i cerchi che compongono il suo corpo e girano molto velocemente: benvenuti su Slinky Dog Zigzag Spin.

Ultima attrazione di Toy Story Playland è l’unica giostra dell’intero parco che non ho fatto: RC Racer. Un pezzo di pista dei giochi di Andy, proprietario dei pupazzi Woody, Buzz e Co, impostata come rampa, per intenderci, una U. Consiste in una macchinina che va su e giù più volte e finisco di raccontarlo perché mi fa rabbrividire al pensiero.

Su una torre alta quasi 56 metri d’altezza intravedo la scritta Hollywood Tower, una lunghissima fila all’ingresso e sento delle urla dall’alto. La storia è basata su un albergo immaginario, The Hollywood Tower Hotel, situato presso le colline a nord di Hollywood.

Un giorno un fulmine lo colpì creando un varco attraverso il quale un’ascensore di servizio precipitò dal tredicesimo piano con i suoi passeggeri. In seguito all'evento, l'albergo ha immediatamente chiuso i battenti per non riaprire più e cadere in uno stato di abbandono; l'esterno dell'edificio è tuttora chiaramente segnato, essendo stato distrutto in buona parte e mai riparato.

Lo stesso ascensore è ancora funzionante e permette ai visitatori un viaggio fuori dall'ordinario. L’attrazione inizia con circa una decina di persone che prendono posto in questo spazio, allacci le cinture e piano piano inizia la salita, si aprono delle porte che ti fanno vedere un panorama mozzafiato su tutti e due i parchi. Ero talmente ammagliata da questa vista che non mi sono resa neanche conto che le porte si erano chiuse e che avevo il cuore in gola data la discesa lampo per 13 piani.

CinéMagique, padiglione proprio dietro alla Torre del Terrore, rappresenta un omaggio al cinema. Si tratta di un film di una ventina di minuti, che prende il via da una selezione dei momenti salienti della storia del cinema. All'improvviso una persona interrompe la proiezione. Il mago che compare sullo schermo viene distratto da questo fatto e, come per magia, trasporta il colpevole dall'auditorium direttamente al film, nello schermo. L'eroe viene immerso in un'incredibile serie di avventure e si ritrova in mezzo a una varietà di generi cinematografici tra i quali: la commedia, il western, l'azione, l'avventura, il musical e il romantico. Durante l'avventura, l'eroe si innamora della bella e giovane protagonista che rincontrerà nelle varie epoche della storia dei film.

Chi ha visto il film Maleficient? Io si, e pure in anteprima.

Si perché durante il mio soggiorno a Disneyland ho avuto l’occasione di vedere spezzoni di film sul viale principale degli Studios. Vialone che porta ad un bellissimo ottovolante: Rock 'n' Roller Coaster Starring Aerosmith. L'attrazione, è ambientata alla Tour de Force Records, una delle più importanti case discografiche con attrezzature di registrazione e ricerca all'avanguardia. Appena entrati ci si trova in una sala rotonda, circondata da colonne a forma di manico di chitarra e cartelloni di dischi sotto un soffitto sovrastato da un gigante CD sospeso.


Si viene divisi per gruppi e accompagnati in studi di registrazioni dove gli Aerosmith tengono il loro discorsetto di introduzione. Si sale a bordo di vagoncini a forma di limousine degli Aerosmith, dotate di 5 altoparlanti. Nell'attrazione ci sono più di 900 speaker che generano in totale 32.000 Watt di potenza. Ogni treno trasmette una musica degli Aerosmith differente, vi consiglio di fare più volte l'attrazione per avere esperienze diverse. In un gioco di musiche, colori e luci si viene catapultati dopo un conto alla rovescia, alla velocità di quasi 100 km/h in 3 secondi circa, in questo vortice. Una delle attrazioni più adrenaliniche del parco.

Parte di questa zona al mio arrivo (compresa l’attrazione sugli effetti speciali di Armageddon) era chiusa per manutenzione. Nel tardo pomeriggio dopo aver fatto foto un po’ qua e la, con personaggi come Topolino e Pluto, mi sono calata in alcune scenografie di alcuni classici film e assistito allo spettacolo di chiusura sulla via principale.

Il terzo ed ultimo giorno per parte della mattinata abbiamo ripetuto le attrazioni che ci sono piaciute di più, divertiti molto e acquistato souvenir. Nel pomeriggio siamo ripartiti per l’aeroporto, a malincuore, salutando questo magnifico posto che mi ha rubato letteralmente il cuore. Sono tornata a casa stanca ma felice, non solo del mio viaggio, ma anche della compagnia e del bellissimo tempo trovato (3 giorni di fila a febbraio, a Parigi, di sole è raro trovarlo) ed ho potuto mettere un spunta nella mia lista dei desideri a Disneylad Paris, il parco dove anche i grandi ritornano bambini.


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