Oggi vi racconto dei miei tre giorni immersa nell’aria rarefatta di Brexit con vento che mi tagliava a metà la faccia e la neve ad aprile.
Partenza dal mio amato Caravaggio e arrivo in terra British pronta per essere schedata. Per raggiungere il centro dell’immenso aeroporto di Manchester c’è un treno che in circa 30 minuti ti porta alla stazione di Piccadilly. Si passa attraverso la periferia della cittá tra campi verdi e casette tipiche inglesi: tutte uguali. Ho un aneddoto riguardante le case inglesi tutti uguali ma ve lo racconterò quando vi parlerò della mia vacanza studio (per farla breve mi ero persa per Folkestone per ritrovare la casa della mia Host family e le case era tutte identiche, mi sembrava di essere in un film horror).
Arrivata alla stazione mi sono diretta a piedi al mio hotel non sapendo che Metrolink (la metro tram di Manchester) arriva a 3 metri da lì, ma ho vagato per viette nella città scoprendo angoli che non avrei mai scoperto se avessi preso la metro. Fatto il check-in sono partita alla volta del centro cittadino.
St. Peter's Square è la mia prima fermata. Qui trovo subito il Manchester City Council che, con un enorme cartello “Welcome to Manchester”, mi accoglie al suo interno.. Il Manchester City Council è un'immensa struttura che contiene molte sculture, quadri e un bar molto caratteristico. Non è possibile visitarlo perché la maggior parte delle volte ospita eventi o cerimonie come matrimoni e solo in questi casi è possibile vagare per i corridoi dove sembra di stare ad Hogwarts.
In poche parole si tratta del municipio di Manchester, costruito alla fine del 1800 in stile gotico vittoriano. Lo si vede da lontano per la sua torre dell’orologio, alta ben 85 metri che ospita un carillon di 23 campane. Sempre ad Albert Square, si trova il monumento dedicato al principe Alberto (marito della Regina Vittoria) a cui è dedicata la piazza.
Vi consiglio di sedervi sulle panche attorno alla piazza e di guardare tutti gli angoli di questa costruzione e del memoriale al Principe.
Proprio dietro a questa piazza troviamo la bizzarra libreria a forma ovale: the Manchester Central Library. La libreria, costruita ispirandosi alla struttura del Pantheon a Roma, è la seconda biblioteca più grande d’Inghilterra dopo quella di Birmingham.
Manchester è una di quelle cittadine che puoi girare in una giornata comodamente a piedi, ho preferito non prendere la metro (solo negli spostamenti più lunghi ovviamente si) per godermi a pieno la città, come ovunque io vada insomma.
Proseguendo in Quey Street si passa attraverso un'infinità di negozi di souvenir, ristoranti di ogni etnia fino ad arrivare al Museo delle Scienze e delle Industrie. Il museo è a mio parere, uno dei più caratteristici dato che si tratta di una città prevalentemente industriale.
Il museo espone in maniera chiara le varie tappe scientifiche e tecnologiche in varie aree: dal primissimo computer grande praticamente come camera mia, ad uno dei primi aeroplani fino alle macchine a vapore.
Il piano superiore a quello principale è dedicato all’ esplorazione e alla sperimentazione: giochi di società, domino, una macchina che sale e scende quando giri la manovella e tanti altri giochi scientifici.
Uscendo dal museo si può ammirare uno degli edifici simbolo della nuova Manchester: la Beetham Tower, è paragonabile alla Unicredit Tower a Milano per intenderci. Si tratta di un palazzo alto circa 170 metri, di 47 piani, inaugurato nel 2006, ed è la decima struttura più alta del Regno Unito (si dice che in una giornata limpida si veda da dieci contee inglesi).
Al suo interno ci sono appartamenti residenziali, uffici e l'Hilton hotel. Oltre all’altezza, altra particolarità che si scopre di questo imponente edificio è il ronzio, quasi come ululato, che emette durante una giornata di vento.
Pranzo rigorosamente English e via per un pomeriggio downtown.
Prossima tappa People History Museum. Il museo raccoglie la storia della democrazia in Gran Bretagna, la vita, i lavori, e il tempo libero della popolazione negli ultimi 200 anni. Materiali stampati, oggetti fisici e fotografie che ritraggono le persone nelle loro azioni quotidiane.
In alcune postazioni si possono trovare rappresentazioni del movimento delle suffragette, rappresentazioni calcistiche importanti ed elezioni politiche.
I musei di Manchester credo che siano gli unici che ho girato a non aver fatto fila per entrare e non trovare il solito caos nel girarli. Puoi fare avanti e indietro senza essere disturbato e ammirare il tutto nel tempo che vuoi, in totale silenzio (anzi a volte hai pure il timore di far troppo casino nel camminare da quanto silenzio c’è).
Manchester sembra un po’ Amsterdam mischiata a Milano zona Navigli con ponti e lucchetti stile ponte Milvio a Roma. Uno di questi è un piccolo ponticello che sembra il ponte di Calatrava a Reggio Emilia solo che è in miniatura: è il Trinity Bridge.
The John Rylands Library è una delle librerie più famose di Manchester se non d’Inghilterra. Non vado matta per la lettura, raramente mi metto a leggere, solo se mi piace davvero il libro e mi attira; quindi io e le librerie non siamo mai state grandi amiche. Questa immensa libreria però ha qualcosa di particolare, di speciale. Infatti sembra di entrare nel mondo di Harry Potter: Hogwarts in una libreria, dalla libreria stessa alle scale, all’architettura interna, corridoi compresi.
Inaugurata a fine del 1800 contiene manoscritti molto famosi tra cui la Bibbia di Gutenberg, primo importante libro stampato utilizzando i caratteri mobili. In totale sono presenti 40 mila libri.
Il nucleo principale è un corridoio immenso dove si trova la sala della lettura dove si possono trovare studenti che, nonostante siano circondati da turisti che ammirano la meravigliosa libreria, continuano a studiare indisturbati. Al lato di questo corridoio sono presenti degli scompartimenti (passatemi il termine) dove sembra proprio di stare in quelle biblioteche magiche di Hogwarts.
Occhio a non perdersi!
Camminare per Manchester lungo i suoi canali è davvero caratteristico e seguendoli verso nord si può arrivare ad un’altra meraviglia di Manchester: la Cattedrale. Circondata dalle sue bellissime piante in fiore, costruita in stile gotico e ristrutturata in seguito ai bombardamenti durante la guerra, a primo impatto non mi è sembrata un granchè.
Entrando si capisce che la cattedrale è divisa in due: la parte dell’altare e la parte del coro (questa zona si può raggiungere passando proprio sotto l’organo). Accanto alle antiche testimonianze si possono trovare quelle più nuove: le vetrate raccontano la storia della distruzione della cattedrale e della città, con la successiva ricostruzione. La struttura venne colpita in parte dall'esplosione di un ordigno che non provocò morti ma 200 feriti. Questo venne messo in Quay Street dall'esercito repubblicano irlandese durante il conflitto nordirlandese.
Dietro alla cattedrale ci sono le vie principali dello shopping: circondata da grandi firme delle moda, è una via parzialmente al coperto come un centro commerciale a cielo aperto.
Prima di immergersi nello shopping, per gli amanti del calcio, tappa al National Football Museum. Prima dell’entrata noto una Walk of Fame con i nomi e le facce dei calciatori che hanno fatto la storia del calcio inglese e internazionale.
La struttura in vetro è difficile da non notare. Appena entrati si passa proprio in un tornello come quelli degli stadi da calcio e si viene catapultati nel miglior museo di calcistico che abbia mai visto.
4 piani pieni di storia del calcio con magliette, frasi celebri di calciatori, coppe di ogni genere.. Scovo con piacere una parte dedicata all’Italia e ai suoi mondiali vinti.
Zone dedicate agli stadi e al design di essi con zone gioco dove non può mancare una partitella a calcetto balilla.
Finita questa full immersion calcistica: it’s shopping time. Primark here I come (come da tradizione in ogni paese che visito).
Tram a Piccadilly Gardens dove non vedo la ruota panoramica che al mio arrivo non era più presente perché era già stata rimossa.. peccato, mi sarebbe piaciuto avere una vista della cittá pure dall'alto.
Tram in direzione hotel e per concludere cena con cibo davvero english condita da una spolverata di neve.
Il secondo giorno a Manchester ho deciso di passarlo a visitare gli stadi e la zona che circonda l’Old Trafford Salford.
Consiglio: se avete bambini, in una giornata uggiosa, il Legoland Discovery Center e il Sealife sono tutti in un'unica struttura, ottima per passare del tempo divertendosi.
Tornando al mondo calcistico non mi è stato possibile fare un tour guidato all’Ethiad Stadium casa del Manchester City dato che in tre giorni non ho trovato una visita guidata libera, peccato. Devo anche dire che da fuori lo stadio non mi ha entusiasmato molto. In una futura visita a Manchester spero di riuscire a fare il tour.
Mi sono invece goduta davvero la visita al l’Old Trafford, dato che è uno stadio davvero molto bello con una storia altrettanto interessante.
La visita guidata è stata molto bella ed entusiasmante: lo stadio è il secondo più grande d’Inghilterra dopo Wembley nonché terzo del Regno Unito e undicesimo in Europa.
È stato costruito nel 1910 ed ha sempre ospitato le partite dello United. Solo tra il ’41 e il ‘49 dopo alcuni bombardamenti è stato reso inagibile.
Soprannominato "The Theatre of Dreams" da Bobby Charlton, durante il tour è possibile accedere alle panchine, agli spogliatoi, al bordo campo e all’area vip dove si respira aria da Premier League.
Ho avuto una guida davvero simpatica che faceva domande a me e al mio gruppo essendo gli unici italiani (europei) con una storia calcistica davvero importante.
Giro allo store, regalini vari acquistati e direzione hotel per il ritiro bagagli e direzione aeroporto.
A Manchester se non hai una cartina o un navigatore ti perdi. Io dall’ hotel per arrivare al centro per cenare e per tornare ogni sera nella stessa direzione, sono riuscita a non fare la stessa strada ma mi è bastato prenderne una laterale alla principale che mi è sembrato di trovarmi chissà dove. Ma ricordate, tutte le strade portano alla Betham Tower.
Abbinata al tour di Manchester vi consiglio anche di visitare Liverpool, trovate il mio racconto qui.
A Manchester ci sono un sacco di senza tetto, ed è la prima cosa che mi è saltata all’occhio: appena esci dalla stazione, fuori dalla cattedrale.. come in ogni città c’è il contrasto tra la parte ricca e la parte povera.
La struttura della cittá è un mix tra l’acciaio futuristico dei grattacieli e il mattone delle industrie, perché non dimentichiamoci che Manchester è una delle principali città industriali del Regno Unito.
Manchester non mi ha colpito subito, scoprendola piano piano invece mi ha rubato un pezzo di cuore, così come ogni città che abbia visitato insomma.