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  • Immagine del redattoreIlaria Scotti

Lungo la Muraglia cinese bolognese: Santuario della Beata Vergine di San Luca.

Aggiornamento: 13 mag 2020

Ad una decina di km da Bologna, immerso nelle colline bolognesi si trova un bellissimo e immenso santuario che da come me l’hanno descritto sembra la muraglia cinese (un po’ più corta) con portici infiniti e mille mila scalini.

Si, perchè il santuario della Beata Vergine di San Luca con le sue 666 arcate forma un portico lungo quasi 4km (3.796metri per essere precisi), unico al mondo per la sua lunghezza. Questo infinito porticato collega il Santuario alla città e agevola la processione che ogni anno dal 1433 conduce la bizantina Madonna con Bambino alla Cattedrale lungo il Colle della Guardia fino in cima durante la settimana dell'Ascensione.

La storia del santuario è legata, come dice il suo nome, a San Luca Evangelista. Un pellegrino-eremita greco andò in pellegrinaggio a Costantinopoli e avrebbe ricevuto dai sacerdoti della Basilica di Santa Sofia un dipinto, attribuito a Luca Evangelista, affinché lo portasse sul "Monte della Guardia", così come era indicato in un'iscrizione sul dipinto stesso. L'eremita si incamminò in Italia alla ricerca del Colle della Guardia. Arrivato nella città emiliana, fu accolto dalle autorità cittadine e la tavola della Madonna e del bambino venne portata in processione sul monte.

Intorno agli anni '30 dello scorso secolo si realizzò la decorazione della cupola e sempre in questi anni è stato attivato un orfanotrofio femminile ospitato prima nei locali sottostanti il santuario stesso e successivamente trasferito in una nuova costruzione lungo il porticato chiamata "le orfanelle".

L’architettura del Santuario dalla sua maestosità è visibile anche dall’autostrada ed è il punto di riferimento dei bolognesi, tipo la stella polare per intenderci. 666 portici non è un numero casuale: come tutti ben sanno è il numero diabolico e in questo caso sta a significare il "serpente", ossia il Demonio, sia per la sua forma, sia perché, terminando ai piedi del santuario, ricorda la tradizionale iconografia del Diavolo sconfitto e schiacciato dalla Madonna sotto il suo calcagno.

Il santuario esternamente è in stile barocco rosso mattone, internamente invece me l'aspettavo più grande, ma nella sua piccolezza raccoglie una zona abbastanza grande di preghiera, l’altare e un’area dietro a quest’ultima, dove con una scala che conduce alla cappella, si trova l'icona che raffigura una Madonna col Bambino, cioè di "Colei che indica la Via: la "Madonna dei viaggiatori".

Il santuario è conosciuto anche come meta di passaggio di molte corse ciclistiche come il Giro d’Italia. La salita inizia al Meloncello (55 m s.l.m.) da qui al santuario sono circa 2 km. Il tratto più ripido si incontra a metà salita, poco dopo il punto in cui la strada passa sotto il colonnato (la curva è nota come delle orfanelle). La quota di arrivo è di 270 m s.l.m. mentre il dislivello è di 215 m.

Sono già al secondo santuario di cui parlo con delle scalinate immense (il primo è qui) e vi sto dando tanti spunti se vi trovate in queste zone per utilizzare questa palestra all’aperto senza aver bisogno di chiudervi in centri fitness. Almeno qua la vista è spettacolare appena arrivati in cima.

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